lunedì 4 giugno 2007

Caro Romano,

Repubblica:"A me il posto non l'ha lasciato nessuno, ho fatto le primarie, ho lottato e me lo sono preso", ha detto Prodi a Radio24 replicando al fatto che nel Comitato dei 45 non ci sia nemmeno un under 40. Il premier ha aggiunto che "non si è mai sentito che qualcuno lascia il posto, ma non solo in politica, anche in economia. Se ci sono giovani in gamba il posto se lo prendono". Prodi ha proseguito facendo notare che c'è una certa mancanza di iniziativa e volontà da parte dei giovani: "Io mi auguro che ci sia una nuova generazione, ma non vedo nessuno che si fa avanti". Altro discorso, invece, per le donne, "lì c'è davvero un patto ad escludendum, per i giovani no". E, sottolineando che non c'è nessuna lotta 'giovani-vecchi', il premier ha ribadito che la politica è anche "lotta, selezione e fatica". Al riguardo fa l'esempio di Martin Luther King: "Nessuno gli ha detto di fare il famoso discorso in cui disse 'I have a dream', ma si fece avanti lui, da solo".

Caro Presidente Romano Prodi,sono un ragazzo di 28 anni ed abito a Forlì, sono sposato e aspetto con mia moglie un bambino. Sono diplomato.
Nonostante tutto, per me, non è stato difficile trovare un lavoro. Per mia moglie invece, dato che per primo lei fa questa distinzione tra uomini e donne, no.
Ha studiato medicina prendendo il massimo dei voti a Bologna. Città che lei conosce molto bene, o almeno dovrebbe, e come dovrebbe sapere per uomini o donne non c'è differenza per trovare lavoro: la differenza la fa chi ti presenta.
Quando parla dei giovani dovrebbe almeno rendersi conto di quello di cui parla. Non tanto perché ha insegnato proprio a Bologna, ma perché lei fa parte proprio dal sistema che ha creato questa "nuova nobiltà", che parte dalla classe politica per finire in tutti gli altri campi: avvocati, giornalisti, magistrati, medici, e chi più ne ha più ne metta. Anche i tassisti, infatti, si lamentano che qualcun'altro possa fare il loro lavoro.
Questo lei non può saperlo, alla mia età lei era già assistente di Andreatta all'università. Adesso l'assistente a 28 anni lo possono fare solo i figli dei professori o dei dottori, e parlo di Bologna. Gli altri devono aspettare che i docenti gli concedano la grazia, oppure emigrare all'estero; che forse è la scelta migliore.
Chi raggiunge il posto brucia tutto quello che ha intorno, lei ne è un'esempio di un certo livello: prima propone il partito democratico, poi molto democraticamente decide da solo di esserne il leader. Ma il partito democratico americano non era il vostro esempio? L'america si segue solo quando interessa, ed è un peccato.
I giovani non si fanno avanti perché la vostra generazione ha tagliato i ponti, ci vuole del tempo per ricostruire tutto quello che avete distrutto con l'arroganza che avete dimostrato.
La sua figura evoca proprio quello che la vostra generazione ha creato: un nuovo sistema a "caste" degno di alcuni paesi orientali, sistema che altri paesi cercano di abbandonare in questi anni.
E' dal 1978 che in qualche modo lei è a Roma, io non ero nemmeno nato. Data la sua capacità e quella dei suoi colleghi di amministrare questo paese, data la vostra prolungata presenza nella capitale, forse dovreste farvi da parte o almeno riesumare vecchie regole di democrazia come abolire la legge elettorale di adesso.
Parliamo proprio delle liste elettorali: le avete fatte voi a tavolino, e non avete inserito dei ragazzi giovani perché non conveniva a quelli che c'erano già. Chi afferma il contrario è nel falso.
La legge elettorale era fatta per quello, ed è inutile appellarsi al fatto che non è una vostra legge in quanto: non l'avete ancora abolita e non siete stati costretti a non utilizzare volti nuovi nelle liste.
Siamo noi quelli che "c'è una certa mancanza di iniziativa e volontà da parte dei giovani" oppure sono "quelli come voi" che tenete le nuove generazioni a distanza?
Dice "Io mi auguro che ci sia una nuova generazione, ma non vedo nessuno che si fa avanti", ma secondo me il suo pensiero è dissociato: lei non conosce la realtà, oppure non la vuole vedere. Ed è veramente grave perchè come capo del governo dovrebbe rappresentare anche noi.
Sono state fatte delle "importanti" riforme sociali negli ultimi 15 anni, e per mettere le cose come stanno: anche lei ne è responsabile.
La legge Dini sulle pensioni, che agisce sui nuovi lavoratori costringendoci ad usare il tfr come sostegno.
La legge sulla riforma del lavoro (si ricorda i co.co.co? Non li ha fatti Maroni se non sbaglio, e adesso si chiamano CO.CO.PRO. e le usano abbondantemente solo le grandi aziende e le P.A.) che ha permesso ad una marea di aziende di non assumere nessuno, e quindi distruggere il sistema pensionistico per mancanza di contributi.
La legge biagi forse peggiora la situazione, ma non di tanto.
La "vostra generazione" non è stata sfiorata nemmeno da questi cambiamenti, non c'è stata assolutamente nessuna solidarietà tra i vecchi ed i giovani. Anzi no, mi sbaglio, in pratica dovremmo pagare le tasse per mantenervi, senza però sperare di avere una pensione. Dovreste ringraziare della nostra solidarietà forzata.
Forse questa è una conseguenza del fatto che in parlamento la nostra generazione non è rappresentata, soprattutto nel suo schieramento. Quindi probabilmente è colpa nostra se le riforme non si occupano della scuola, del conflitto di interessi, della legge elettorale, dei problemi del sud e del lavoro minorile, della mancanza di legalità. Tutte cose che in un programma lungo come la bibbia abbiamo costruito insieme prima delle elezioni.
Beh, evidentemente non sono valori che la vostra generazione, nella maggior parte dei casi, possiede.
Peccato. Qualcuno, quando non ci sarete finalmente più, raccoglierà i cocci della civiltà che avete creato.

Nessun commento: