David Grossman a Forlì
da romagnaoggi:
“Vedi alla voce: amore" dovrà prima o poi essere affiancato ai maggiori libri del Novecento, ed essere analizzato con la passione che ispirano i capolavori”. Così si è espresso Cesare Segre sul romanzo che David Grossman presenterà venerdì 8 giugno alle 17 all’Auditorium della CaRiRomagna, unica data italiana, nell’ambito della rassegna “Incontri con l’Autore” promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
"“Vedi alla voce: amore”, posto dal “New York Times Book Review” sullo stesso piano di “L’urlo e il furore” di Faulkner, “Il tamburo di latta” di Grass e “Cent’anni di solitudine” di García Márquez , è la risposta di Grossman all’ “interrogativo ineludibile” di Elie Wiesel: “Come parlare dell'Olocausto alle nuove generazioni, a chi è troppo giovane per aver vissuto l'orrore?” Protagonista e narratore del romanzo è il piccolo Momik che, figlio di deportati, sente parlare in modo oscuro e allusivo dell'Olocausto, si interroga sul mistero dei numeri tatuati sulla pelle dei genitori, crede che la "belva nazista" sia realmente un animale feroce, sconosciuto e terribile. Ma per capire davvero dovrà crescere, diventare scrittore e seguire le tracce del nonno in Polonia; poi compiere un viaggio impossibile per mare, lasciarsi trasportare da personaggi immaginari e approdare all'ultima fantastica invenzione del libro: un'enciclopedia dove si raccolgono i fili innumerevoli del romanzo, e della vita. Così, con questa grande creazione etica, con questo libro insieme folle e scientifico, ingenuo e poetico, drammatico e grottesco, Grossman realizza il tentativo di interpretare e inventare una realtà segnata indelebilmente dal dolore."
Chi è Grossman? Lo ricorderete, purtroppo, per la perdita di suo figlio durante l'ultimo conflitto in Libano. Comunque, qui sotto mettiamo uno stralcio da wikipedia:
"Grossman ha studiato filosofia e teatro all'Università Ebraica di Gerusalemme. Ha lavorato come corrispondente e come attore radiofonico per la radio Kol Israel, il servizio radiofonico di stato israeliano ed è stato uno dei presentatori del programma חתול בשק (hatul be-saq, "Gatto nel sacco"), un programma per bambini trasmesso dal 1970 al 1984. Nello stesso programma fu stato trasmesso, sotto forma di dramma radiofonico, il suo libro Il duello. Insieme a Dani Eldar, ha condotto la popolare serie radiofonica Stutz (in Yiddish: "che può accadere"). Nel 1984 ha vinto il Premio del Primo Ministro per il Lavoro Creativo.
Opere
David Grossman è considerato tra i più grandi scrittori e romanzieri contemporanei, noto per il suo stile semplice ed avvincente.
Tra i suoi libri di maggior successo vanno ricordati "Qualcuno con cui correre" e "Ci sono bambini a zig zag", storie che se lette superficialmente possono sembrare destinate ad un pubblico di giovanissimi, sebbene tocchino temi profondi e universali.
Di forma decisamente più sperimentale sono invece altri romanzi, come "Che tu sia per me il coltello" o "Vedi alla voce: amore"; quest'ultimo in particolare, considerato il suo capolavoro, è un'opera dalla complessa architettura e dalla grande originalità stilistica, che attraverso mezzi espressivi inusuali, salti temporali, viaggi fantastici e personaggi singolari, racconta la Shoah vista dagli occhi e dalla fantasia di un bambino figlio di sopravvissuti.
Politica
Come gran parte degli israeliani, Grossman ha sostenuto Israele durante la guerra israelo-libanese del 2006, ma, il 10 agosto 2006, insieme agli autori Amos Oz e Abraham Yehoshua ha parlato durante una conferenza stampa chiedendo al governo di trovare un accordo per un cessate il fuoco come base per negoziati che portassero a una soluzione concordata, definendo ulteriori azioni militari come "pericolose e controproducenti" ed esprimendo preoccupazione per il governo libanese.
Due giorni dopo, suo figlio Uri, di 20 anni, militare di leva nella guerra in questione, è stato ucciso da un missile anticarro durante un'operazione delle Forze di Difesa Israeliane nel sud del Libano volta a massimizzare quanto ottenuto contro Hezbollah poco prima del cessate il fuoco imposto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. [1]"
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