venerdì 1 giugno 2007

Un paese senza domani

(foto di Demona)
Pensare al futuro.
Fare nuovi progetti, risolvere dal basso alcune situazioni sociali disastrose, investire sui servizi pubblici e non sulle aziende.
Dare una possibilità a tutti.
L'Italia sta perdendo tutte queste possibilità, lasciate in mano a poche persone "dissociate" da quello che succede intorno a loro.
Spendiamo miliardi per Napoli senza risolvere nessuna situazione, mentre i vigili del fuoco non hanno più mezzi per lavorare.
Speravamo di prendere i campionati di calcio europei, mentre nelle scuole mancano gessi, carta igienica e professori.

Ed intanto si litiga. Ovunque: in televisione, sui giornali, per strada...
I ragazzi si riprendono mentre si drogano, abusano dei coetanei o del loro corpo. Come se non ci fosse nessun domani. O come se nessuno li abbia educati a pensarci.
L'ultimo giorno dell'Italia sulla terra, ma più che dell'Italia degli Italiani.

Qualcuno da lassù parla di "risanamento" o "tesoretto". Ma detto fuori dai denti, a chi interessano queste cose? Ad un napoletano che esce di casa calpestando i rifiuti? Oppure ad un neo-laureato che lavora in un call center?
A chi interessa che la Turco proponga di alzare l'età per fumare sigarette mentre nell'aria di Roma viene calcolato che gira una quantità enorme di cocaina?
La dissociazione della nostra classe politica è tale che questa non si accorge dei problemi della società civile.

Napolitano, dall'alto della sua età, richiama il mondo politico ad un rinnovamento della classe politica. Infatti nascerà il PD.
Nuovo nome, stesse facce.

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