martedì 8 maggio 2007

Incontro del 5 maggio


Il 5 maggio si è tenuto l’incontro programmatico IDV a Roma, nato dall’esigenza di affrontare il particolare momento politico del nostro Paese che ha visto come evento di fondamentale importanza la nascita del partito democratico. Sono accorsi numerosi ospiti, tra cui gli onorevoli Fassino, D’Onofrio, Follini, Bonadonna, Zanna. Vista la delicatezza del tema trattato e le numerose interpretazioni a cui si può prestare qualsiasi discorso passato-presente-futuro sul PD, ho privilegiato la stenografia dei punti salienti dell’intervento del nostro Presidente, evidenziati tra virgolette.

LEGGE ELETTORALE: la nuova legge elettorale non può essere decisa con il referendum, la sua creazione deve essere compito del Parlamento. IDV non riconosce valido lo strumento del referendum solo in casi come questo, in cui la decisione deve essere presa in altra sede, ma il referendum è uno strumento del popolo, che ha un valore altissimo per un Paese democratico come il nostro. Se si decidesse di votare la legge elettorale tramite questo meccanismo, IDV inviterebbe tutti i propri elettori a votare e ad esprimere il proprio pensiero, perché “un politico che dice ai cittadini di non votare, è una bestemmia”. La legge elettorale deve permettere al cittadino di eleggere un ben preciso candidato, non deve lasciare libere le segreterie dei partiti di scegliersi i candidati, deve essere espressa la preferenza direttamente dall’elettore.
L’ultima delle preoccupazioni per IDV deve essere il quorum, “il nostro impegno deve essere quello di superare l’asticella, non chiederla più bassa…ma un’asticella ci deve essere”.
IDV sostiene la bipolarità del sistema politico, ma nn ritiene corretto far diventare il termine bipolare sinonimo di bipartitico.

POLITICA ESTERA: IDV ripudia la guerra ma non può criminalizzare i soldati italiani all’estero. Se il governo ha deciso di mandarli, li deve mantenere in sicurezza, non può permettersi di abbandonarli dopo aver preso una scelta così importante. La politica di Bush ha aggravato la situazione, ha contribuito alla crescita del fenomeno terroristico, è andata contro ciò che ogni Stato democratico desiderava, tutto a causa del suo atteggiamento da guerrigliere.

IMMIGRAZIONE: questo termine deve indicare sia una potenzialità che un’integrazione tra culture diverse all’interno del nostro Paese. Ciò vuol dire anche e soprattutto impegno e rispetto delle leggi, “vuol dire che se non so chi è una persona, non posso mandarlo in giro per il mio Paese”. IDV riconosce la possibilità di allargare la cittadinanza anche agli stranieri ma con una particolarità: non basta che lo straniero conosca la nostra cultura, deve sentirla propria.

PARTITO DEMOCRATICO: in questo momento di ri-definizione del panorama politico, si deve rispettare lo sforzo di aggregazione e sintesi, il tentativo di ridare credibilità al sistema della politica. Con l’opposizione sistematica della sinistra radicale non si può essere d’accordo, il sistema della legalità presuppone anche il rispetto della funzione delle forze dell’ordine e non la loro contestazione.
Vogliamo far parte di una coalizione che riconosca il capitalismo sociale, il capitalismo non può essere un concetto legato per forza solo alla destra e il benessere sociale legato solo alla sinistra, sono idee trasversali e necessarie per il nostro Paese; serve un capitalismo che permetta la crescita e il benessere sociale.
Da qui parte la stenografia delle parole dell’onorevole Di Pietro:
“DS e Margherita hanno creato un’identità, una realtà, non sono d’accordo con quelli che augurano già la morte al PD. Questi due partiti vanno rispettati e bisogna dialogare con loro perché portano avanti una politica non differente dalla nostra. Se rappresentano una parte importante degli elettori, vanno rispettati. In questo momento di transizione politica non possiamo buttarci da una parte o dall’altra, dobbiamo vivere il nostro futuro e rispettare l’impegno con questo governo fino alla fine. Ma prima o poi dovremo partecipare alla terza area liberal-democratica che è condivisa da molti. Vogliamo partecipare a questa scomposizione e ricomposizione dei poli e prima dobbiamo preparare il nostro programma e poi decidere con chi stare. Vogliamo rafforzare questa coalizione andando oltre gli schieramenti, dobbiamo chiedere i voti e la fiducia alle persone in base alle nostre azioni, non ai colori.
Prima o poi noi dobbiamo entrare in una famiglia perché non si può vivere isolati per sempre. Però oggi che siamo forti dobbiamo crescere e creare la nostra identità.
Non si può dire di no al PD ma ora come ora non ci si può entrare visto che è già iniziato, ma se può nascere un figlio più grande e migliore, dobbiamo tenerci aperta la possibilità di entrarci. Dobbiamo aprirci al dialogo con il PD per ascoltare ed essere ascoltati con pari dignità e forza. Si apre oggi una stagione di dialogo che nel rispetto degli impegni presi con gli elettori, cerca di aprirsi ai bisogni di quella parte di cittadini che in questo momento non si riconosce in nessun partito.”

L’intervento successivo è stato quello dell’On. Fassino che ha ovviamente parlato della scelta del PD da parte di DS e Margherita. “Abbiamo fatto il PD perché il Paese ha bisogno di una grande forza che dia stabilità al sistema politico, esso nasce dalla necessità di riformismo (cultura di genere, capacità di far vivere OGGI, coraggio per cambiare ciò che va cambiato). Unisce tutte le realtà che partono da principi liberal-riformisti. DS e Margherita si sono presi la responsabilità di innescare un processo che va oltre questi due partiti e che vuole creare un soggetto che abbracci persone anche al di fuori dei due costituenti. Non vogliamo l’unione dei due partiti, ma un’entità a sé stante. Insieme possiamo creare una comune lettura della società italiana.”

Intervento dell’On. Borghesi, responsabile nazionale IDV dei dipartimenti tematici
I dipartimenti tematici sono stati ricostruiti con 11 aree a capo di ognuna delle quali c’è un parlamentare. I 47 dipartimenti stanno già lavorando alla revisione del programma politico di IDV, alla base del quale ci deve essere la CARTA DEI VALORI.
L’Onorevole ha fatto anche dei forti richiami al bisogno di una CLASS ACTION seria e forte, che faccia valere leggi che già esistono ma che sono aggirate ed eluse dal Tanzi di turno e dai vari banchieri e speculatori che hanno mandato in rovina migliaia di famiglie e intanto vivono ancora nelle loro belle ville nonostante le condanne.

Sono seguiti poi gli interventi di alcuni responsabili regionali IDV che hanno espresso per la maggior parte, grossi dubbi in merito ad una possibile fusione con il PD, in quanto si tratterebbe di unirsi a chi fino a ieri in qualsiasi realtà locale ci ha snobbato se non usato come fonte di voti senza permetterci mai di collaborare allo stesso livello.

scritto da Mariaelena (coordinatrice regionale Emilia Romagna)

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