lunedì 5 febbraio 2007

Another one bites the Dust

Un'altro uomo è caduto nella guerra domenicale tra tifoserie e forze dell'ordine.
Ricordo che solo l'anno scorso Pisanu (l'allora ministro degli interni), con sdegno di buona parte delle forze politiche garantiste, emanò un decreto per cui tutti i posti negli stadi dovevano essere numerati e non rivendibili, inoltre aumentava il livello di sicurezza negli stadi.
Purtroppo nel nostro paese esiste il concetto di "deroga" per cui il comune si prende la responsabilità di quello che succede nello stadio anche se non sono rispettate le normative. Magnifico esempio di interpretazione della giustizia, il sindaco è colpevole di omicidio. Questo non succederà, nessuno denuncerà il sindaco o chi ha firmato la deroga al suo posto. Siamo in Italia, è un brav'uomo il sindaco, ha moglie e figli. Peccato che...
...una ragazza di quindici anni, Fabiana, e un bimbo di nove, Alessio, adesso non hanno più un padre.
Se non ci mettiamo in testa di cambiare il sistema della legalità un pezzo alla volta, non ci riusciremo mai. Se nessuno paga, se nessuno viene accusato senza farne nome e cognome, se nessuno perde il posto per negligenza, non cambierà mai nulla.

C'e' chi non la pensa così:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/02_Febbraio/04/controcampo.shtml
Piccinini, l'autorevole giornalista che tutte le domeniche predica l'odio tra le squadre, attacca gli arbitri e deride (evidentemente) le forze dell'ordine.
Il "giornalista" butta nella polvere insieme polizia e ultras, dimenticando che i primi sono pagati perché nessuno si faccia male ed i secondi non vengono pagati e fanno male comunque a chi si trova davanti a loro.
Quindi è colpa anche della polizia se Raciti è morto. Tanto di cappello al giornalismo italiano.

p.s. Matarrese dice "i morti sono parte del sistema", mentre in un'altra città ci sono i funerali dell'agente ucciso. Complimenti per la sensibilità e la lungimiranza, mi ricorda qualcuno che diceva "mille morti da buttare sul tavolo della pace".

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