lunedì 12 marzo 2007

Liberalizzazione del trasporto pubblico

(foto di delaurus)

Una cosa su tutte i cittadini della nostra provincia dovrebbero averla capita: le controllate del comune fanno più danno che utile alle città. La nostra azienda dei trasporti "obbligatoria" (nel senso che abbiamo ed avremo sempre questa, senza nessuna possibilità per gli altri) ha subito danni ingenti per la rottura dei motorini di avviamento in più di 100 bus nel deposito. I "teppisti" hanno inoltre scritto uno slogan - un contratto un'azienda - alludendo al fatto che Setram al momento ha un contratto diverso da E-Bus.
Guardando nella storia contemporanea questi episodi sono compiuti in tutto il mondo dalla malavita che appoggia una volta gli imprenditori e una volta i sindacati, in modo da guadagnare su ambedue i fronti. Lo spauracchio della mafia e della malavita torna nuovamente dentro le case forlivesi.
Non senza sconcerto.
Quello che ancora non si vede è: dove sono le istituzioni? Cosa intendono fare per sanare la situazione? Questa volta hanno rotto i motorini di avviamento, ma la prossima?
Non farsi intimidire non significa nulla: le società, il comune, la provincia ed i sindacati sono costretti a farci vedere con i fatti la loro posizione.
I lavoratori meritano rispetto, gli imprenditori si aspettano sicurezza, i cittadini buoni servizi, la malavita merita la galera.
Le istituzioni invece devono garantire tutto questo.
Il nostro presidente provinciale Bulbi continua a ripetere che bisogna trovare una soluzione che vada bene sia per l'azienda che per i lavoratori.
Soluzione che solo lui può dare, ma che sembra cercare altrove: come l'accorpamento in un'unica società di trasporto romagnola. Il progetto a suo tempo non piacque tanto ai comuni, forse anche loro sono spaventati da un nuovo mostro sovietico come Hera, tanto da pubblicare documenti "riservati" su internet relativi al progetto.
Cosa fare ora?
E-bus e Setram dovrebbero iniziare ad essere quello che sono: società private con la concessione per i trasporti pubblici, senza legami con l'amministrazione.
Il comune dovrebbe cominciare a fare quello per cui paghiamo le tasse: fare gare d'appalto per assegnare alle aziende "qualificate" le concessioni.
La proposta di Bulbi invece? Ridurre il CDA per diminuire le spese di gestione lasciando un'amministratore unico, ovviamente scelto dalla politica.
La legge sulla liberalizzazione e la privatizzazione delle aziende pubbliche ormai è già vecchia...

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